Santa Gemma Galgani Vergine

Ricorrenza il 16 Maggio
Nacque a Borgo Nuovo di Camigliano il 12 marzo 1878, l’anno dei due papi, Pio IX e Leone XIII e dei due re, Vittorio Emanuele II e Umberto I. La numerosa famiglia di Enrico Galgani, marito di Aurelia Landi, vari mesi dopo la nascita della piccola, si trasferisce a Lucca per gestire una farmacia. Il 26 maggio 1885 mentre sua madre era malata, Gemma ricevette la cresima, nella chiesa di S. Michele in Foro, avvertendo che il Signore le chiedeva il sacrificio di distaccarsi dalla mamma vicina a morire. Il 17 giugno 1887, festa del Sacro Cuore, ricevette la Prima Comunione in uno stato eccezionalmente illuminato. Frequenta dal 1889 al 1893 le scuole delle suore Zitine, fondate a Lucca dalla Beata Elena Guerra che le fu maestra.
Gemma, la prima stigmatizzata del ‘900 trascorre a Lucca tutta la sua esistenza, salvo brevissime parentesi trascorse altrove in cittadine e paesi peraltro legati all’ambiente lucchese. Spicca tra tutte le località che incontriamo nella biografia di Gemma, Camaiore, cittadina ove soggiorna più a lungo e dove si vede corteggiata in una richiesta di fidanzamento; ma ella era già sposata a Cristo e fu irremovibile nel suo proposito, assecondando incontro alla Croce con la festa degli innocenti e la determinazione degli innamorati del Crocifisso.(G. Agresti)
Era fragile ed nel 1898 – 99 fu presa da una tabe spinale da cui si trova miracolosamente guarita.
Il suo Signore ne esaudiva, evidentemente la fede incrollabile. La vita spirituale di Gemma stava diventando un’amorosa e sapida esperienza di Gesù e la “povera Gemma” entrava come nella luminosa caligine della via mistica finchè l’8 -06-1899 riceveva il dono straordinario delle stigmate in via del Biscione n. 10.
Desiderosa della vita religiosa, trovò resistenze a chiusure quando si rivolgeva ai conventi essendo ormai una “espropriata” di tutto.
Nel 1900 conobbe i PP. Passionisti che la introdussero nella famiglia Giannini ove conobbe Padre Germano Ruoppolo, amico di famiglia che divenne sua guida eccezionale e con il quale ebbe un lungo epistolario, da cui scopriamo uno spirito delicatissimo con percorsi da gigante nella via del Calvario.
In casa Giannini, in via del Seminario n. 10 rivisse con settimanale scadenza tutti i dolori della Passione, dal sudore di lacrime e sangue, alla flagellazione e coronazione di spine, per culminare nell’apertura delle piaghe della crocifissione. Anche oggi in Casa Giannini si venerano il Grande Crocifisso che Gemma abbraccia in vita e la statuetta della Vergine Addolorata (ricordo di mamma Aurelia) che Gemma vide lacrimare.Nel giardino della casa, custodita ora dalle Suore Missionarie Sorelle di S.Gemma si vede anche la piccola cisterna nella quale si calla per vincere una tentazione impura.
Nel 1902 Gemma si offre vittima al Signore per la salvezza dei peccatori. La sua vocazione era di concentrarsi nella Croce, abbandonarsi all’Amore di Cristo: sola con Gesù. Solo ripeteva spesso, per compiere nel silenzio e nel nascondimento:  quello che manca alla passione di Cristo.
Nello stesso anno in una rivelazione avvertì di entrare nel monastero delle Passioniste a Lucca, ma il 21 Marzo 1902 si ammala gravemente e nel 1903 fu trasferita dalla famiglia Giannini in un appartamento di via della Rosa ed al dolore fisico si aggiunse quello del buio interiore: ultimo drammatico calvario di espropriata.
L’11 aprile 1903, Sabato Santo, muore sulle orme del suo “Sposo di Sangue”   come crocifissa tra le incomprensioni e nella solitudine.
Le sue spoglie mortali riposano nel santuario a lei dedicato che è parte integrante del Monastero delle Claustrali Passioniste meta di molti pellegrini che ai piedi della giovane stigmatizzata “Icona del Volto Santo attingono forza ed esempio per camminare da veri discepoli di un Re Crocifisso.
Nel 1909 viene pubblicata la corrispondenza della Mistica Lucchese con Padre Germano e Monsignor Volpi insieme alle Estasi trascritte dalla famiglia Giannini.

Pio XI il 14 maggio 1933 dichiara Beata, Gemma Galgani, ed il 2 maggio 1940, Pio XII la innalza alla gloria dei Santi.