Lettera in Occasione della Giornata dei Poveri
29 Novembre 2017
Chiesa Cattolica
15 Aprile 2018
Lettera in Occasione della Giornata dei Poveri
29 Novembre 2017
Chiesa Cattolica
15 Aprile 2018
 
Messaggio al mondo della scuola 2017
Ai docenti, studenti, personale scolastico, genitori.
Alla vigilia del nuovo anno scolastico, anche quest’anno, mentre formulo i miei auguri
vorrei condividere anche alcune rifle
ssioni su alcuni temi educativi che impegnano il mondo
della scuola e dei suoi protagonisti.

Una società in rapido cambiamento
La rapidità dei processi di cambiamento e di trasformazione sono alcuni degli
elementi che caratterizzano le società e le cult
ure contemporanee. Anche la scuola ne è
investita e, pertanto, nella sua azione formativa ed educativa essa è chiamata, insieme alle
altre agenzie educative, ad aiutare i ragazzi e i giovani a ricomporre l’unità del sapere e
delle conoscenze; educare al p
ensiero complesso e alla ricerca di senso; insegnare a vivere e
superare le difficoltà e le fragilità; offrire un’alfabetizzazione in ambito affettivo; esercitare
nella capacità di gestire i conflitti; favorire la relazione interpersonale e interculturale;
formare al senso della misura; dare la possibilità di essere accettati e ascoltati in un
autentico rapporto pedagogico…
Nell’alleanza educativa tra docenti, ragazzi, giovani e famiglie si potrà sconfiggere
quel disagio sociale e culturale che si
respira nell’aria e mortifica la speranza.
Credere e favorire autentiche relazioni educative e comunicative
Mi pare anzitutto importante superare la tentazione di vivere la passione educativa
isolatamente perché rafforzerebbe la consolidata prassi second
o la quale ognuno opera
esclusivamente sul versante della propria realtà. In questa prospettiva mi paiono interessanti
le seguenti affermazioni: “
Educare richiede un impegno nel tempo, che non può ridursi a
interventi puramente funzionali e frammentari; es
ige un rapporto di fedeltà tra soggetti
attivi, che sono protagonisti della
relazione educativa
, prendono posizione e mettono in
gioco la propria libertà. Essa si forma, cresce e matura solo nell’incontro con un’altra
libertà; si
verifica solo nelle relazi
oni
personali e trova il suo fine adeguato nella loro
maturazione. (
CEI
Educare alla vita buona del Vangelo, 26).
Interagire con la solitudine dei social network
È questo un altro aspetto sul quale riflettere, perché gli scenari virtuali dei
new
media
, c
he ci piaccia o no, rappresentano nuovi modi di conoscere, esprimersi, comunicare
delle nuove generazioni. Se Internet, da una parte apre a una particolare forma di
comunicazione interpersonale ed offre tante opportunità inedite, soprattutto per quanto
 
Italo Castellani
Arcivescovo di Lucca
rig
uarda l’accesso all’informazione, d’altra parte la rete presenta anche dei rischi perché
rimanere costantemente iper
connessi, può costituire una risposta illusoria al bisogno di
relazioni e alla paura di rimanere soli.
La rete dei social network, in que
sto caso, si presenta portatrice di gravi rischi (ad
esempio episodi di cyberbullismo, gioco d’azzardo, pornografia, insidie delle
chat room
,
manipolazione ideologica…) e può innescare anche il pericolo di un mondo di solitudine e
di illusione, allargando
il fenomeno della falsificazione delle identità e dell’idealizzazione
della realtà secondo principi individuali.
L’esigenza del prendersi cura
In questa situazione, il compito degli i
nsegnanti
e delle altre figure educative come le
comunità parrocchiali,
gli oratori, gli ambienti sportivi…
e
l’insostituibile ruolo educativo
affidato
ai g
enitori e alle famiglie, assume contorni nuovi perché “aver cura”, significa
prestare attenzione a, preoccuparsi, prendere a cuore persone e situazioni. È una bella
resp
onsabilità per insegnanti, educatori e genitori essere
guide autorevoli per sostenere e
accompagnare le nuove generazioni: ne va di mezzo il futuro del mondo!
Vorrei terminare questa riflessione facendo mie le frasi di Papa Francesco
sull’accompagnamento
personale dei processi di crescita, contenute nell’Eso
rtazione
Apostolica “Evangelii G
audium”:
“Più che mai abbiamo bisogno di uomini e donne che, a
partire dalla loro esperienza di accompagnamento, conoscano il modo di procedere, dove
spiccano la prudenza
, la capacità di comprensione, l’arte di aspettare, la docilità allo
Spirito… Abbiamo bisogno di esercitarci nell’arte di ascoltare, che è più che sentire. La
prima cosa, nella comunicazione con l’altro, è la capacità del cuore che rende possibile la
pross
imità, senza la quale non esiste un vero incontro spirituale…
(n. 171)
.
Con questi sentimenti esprimo il mio vivo augurio per un positivo ed efficace anno
scolastico, assicurandovi la mia stima e ringraziandovi per vostre eventuali considerazioni
che vorr
ete comunicarmi.

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