Patrono secondario della città di Lucca e dell’Arcidiocesi
Ricorrenza della festa il 18 Novembre
Nacque, secondo la tradizione, in Irlanda nel sec. VI. Di ritorno da un pellegrinaggio a Roma, si fermò a Lucca e visse da eremita sulle pendici dei monti Pisani. Eletto vescovo di Lucca, si diede tutto al ministero pastorale, organizzando la vita religiosa nella città e nelle campagne, correggendo i costumi, facendo opera di conciliazione fra i fedeli latini e le nuove popolazioni venute al seguito degli eserciti invasori. Morì, come si crede, il 18 marzo dell’anno 588.
Di lui testimonia un altro grande Santo: papa San Gregorio Magno, il quale nei Dialoghi, riferisce quanto abbiamo trascritto sotto. San Frediano nel 575 fece aprire una nuova bocca del Serchio a Migliarino. Forse il “rastrello†fu lo struÂmento usato per segnare il nuovo percorso del fiume.
Dai Dialoghi di San Gregorio Magno, papa (Lib. I, proem.; Lib. III, cap. 9)
“Il ricordo degli esempi di virtù edifica non meno della esposizione della Sacra Scrittura. In questa si scopre come dobbiamo riconoscere e seguire la virtù; nel racconto di azioni virtuose conosciamo come si presenta la virtù scoperta e vissuta. E non pochi si sentono sollecitati all’amore della pa- tria celeste più dagli esempi che dalle prediche. Assai spesso l’animo di chi ascolta il racconto degli esempi dei santi, ottiene un duplice vantaggio, perchè se da una parte, confrontandosi con chi l’ha preceduto, si accende di amore per la vita eterna, dall’altra, se ha eccessiva stima di sè, si sente più umile, conoscendo in altri opere migliori delle sue. Ti narro volentieri i fatti che ho appreso dal racconto di uomini degni di venerazione, a ciò indotto anche dall’esempio che mi viene dalla Sacra Scrittura: si sa infatti con certezza che Marco e Luca hanno scritto nel loro Vangelo cose che non hanno veduto, ma udito. Per togliere poi ogni dubbio ai lettori, indicherò le fonti da cui ho appreso i singoli fatti che narro. Desidero però che si sappia che in alcuni racconti riferì solo la sostanza di quanto ho udito, in altri riporterò anche le esatte parole, perchè se avessi voluto conservare le identiche parole di tutte le persone, lo stile dello scrivente non si armonizzerebbe bene con quelle espresse secondo l’uso popolare.
Ciò che narro l’ho appreso dal racconto di persone anziane e degne della più grande stima… Non posso passare sotto silenzio quello che mi è capitato di conoscere due giorni fa dal racconto di Venanzio, vescovo di Luni e uomo degno di venerazione. Mi ha detto che nella Chiesa di Lucca, a lui vicina, c’è stato un vescovo di straordinaria virtù, di nome Frediano, di cui, a quanto egli attesta, si racconta il seguente miracolo, noto a tutti gli abitanti del luogo.
Il fiume Serchio, che scorreva presso le mura di quella città , spesso straripava e inondava la campagna, rovinando le messi e le piantagioni. Questo fatto si ripeteva di frequente e gli abitanti, trovandosi in gravi difficoltà , avevano tentato con dei la vori di deviare il corso del fiume. Ma sebbene vi avessero faticato a lungo, il fiume non potè essere deviato dal suo letto. Allora Frediano, uomo di Dio, si fece un piccolo rastrello, si avvicinò al letto del fiume e si mise a pregare; poi ordinò al fiume di seguirlo e trascinò il rastrello per i luoghi che ritenne opportuni. Il fiume con tutte le sue acque abbandonò il corso consueto e lo seguì, formandosi un nuovo alveo dove l’uomo di Dio, trascinando il rastrello, aveva tracciato il segno, nè mai più ha danneggiato messi o piantagioni utili all’alimentazione del popolo.
Se ne celebra la memoria il 18 novembre, anniversario del ritrovamento delle sue reliquie. Il suo corpo riposa nella chiesa a lui dedicata in Lucca. Con decreto del 20 ottobre 1952, la sacra Congregazione dei Riti lo proclamava “Patrono secondario della città e dell’Arcidiocesi” di Lucca.