PortaMi con Te!
Sussidio per l’animazione negli Oratori e Circoli ANSPI. Le pagine che sfoglierete sono realizzate con il contributo di alcuni formatori e collaboratori di ANSPI nazionale.
Una Porta per crescere
Il concetto di porta, nella vita di un ragazzo o di una ragazza in crescita, è ricco di un significato simbolico ma anche sfavillante di vita. Le porte rappresentano generalmente soglie o transizioni che segnano cambiamenti significativi, sia esteriori sia interiori, nella vita di una persona.
In PortaMi con Te! abbiamo provato ad immaginare alcune delle principali porte simboliche che un ragazzo o una ragazza generalmente si trovano ad attraversare nel loro percorso di vita, in particolare nell’età della preadolescenza. Ogni porta rappresenta un’opportunità di maturazione, la possibilità di sviluppare nuove competenze, di comprendere meglio se stessi e il mondo, e di progredire verso una vita significativa e piena. Ogni porta è un momento cruciale per la formazione della propria identità, per divenire consapevoli e capaci di affrontare le sfide con positività e coraggio, per scoprire la propria vocazione autentica e il proprio ruolo nella società. Ogni porta è un invito a mettersi in gioco pienamente, un improvviso passaggio di crescita, non sempre immediatamente percepito, ma in grado di portare frutto col tempo. Il sussidio è nato con la motivazione di condividere sin da subito la grande sfida che intendiamo lanciare agli Oratori per questo anno pastorale. Puntiamo insieme i riflettori sui preadolescenti, su questi ragazzi e ragazze che vivono un’età in cui tutto è in divenire, talmente in trasformazione da sembrare sfuggente; facciamoci prossimi di quei ragazzi che vivono ogni giorno un viaggio in altalena tra sogni e paure, che sono tanto pieni di dubbi su chi sono e chi vogliono diventare, che fronteggiano continuamente la vertigine generata da ogni nuova scoperta. Accorgiamoci di loro e camminiamogli accanto!
PortaMi con Te! invita ogni Oratorio ad avere il coraggio di attendere questi ragazzi sulla soglia delle loro scelte, dei loro cambiamenti, per accompagnarli a varcare quelle Porte che li condurranno alla scoperta di sé stessi e alla piena maturità. Non è un caso che ogni porta rappresenti una tappa, una sfida, una possibilità di crescita: così è la vita!
L’ufficio catechistico ha elaborato un sussidio per la fase 0-6 anni.
L’idea nasce per dare la possibilità di pensare a cammini continui di catechesi a partire dal Battesimo.
La proposta permette di iniziare concretamente a sperimentare incontri o celebrazioni per la fase 0-6. Si tratta di materiale che potremmo dire in evoluzione, nel senso che l’attuale sussidio costituisce un punto di partenza aperto a integrazioni che saranno sviluppate nel tempo, in base anche alla sua recezione e le osservazioni o richieste che riscontreremo da parte di chi lo utilizzerà o almeno lo consulterà. I destinatari del sussidio sono i catechisti o, più in genere, gli educatori che si stanno impegnando nella catechesi con gli adulti oppure coloro che intendono farlo. Per loro questo strumento vuole essere un riferimento per incontrare i genitori. La metodologia proposta si basa sulle dinamiche tipiche dell’apprendimento dell’adulto che possiamo articolare con tre verbi: esprimere, approfondire e riappropriarsi. Il primo verbo si concentra a far emergere il tipo di esperienza vissuta su un certo argomento, il secondo rimanda al contenuto e ha le caratteristiche di un vero e proprio approfondimento; infine, il terzo, permette di ripensare al tema trattato attuando un confronto col la prima e la seconda fase per ritornare poi alla vita concreta.
E’ possibile scaricare il testo cliccando qui sotto
Sussidio per la formazione dei catechisti, “Otto passi con Tobia”.
Gli angeli nel libro di Tobia
La storia narrata nel Libro di Tobia è quella di un viaggio che cambia la vita di un giovane; è il romanzo della educazione del giovane, dove in questo itinerario ha un ruolo importante proprio questa figura dell’angelo.
Questo ragazzo deve staccarsi dall’ambiente familiare originale e percorrere un lungo viaggio verso l’ignoto da cui ritorna cambiato e arricchito. La figura dell’angelo è anzitutto presentata come colui che accompagna, cioè si fa compagno di viaggio. È un amico a cui dare fiducia e seguire i consigli nel viaggio della vita per andare a recuperare il tesoro in un paese lontanissimo. L’angelo è mediatore di Dio come compagno di viaggio, perciò è un educatore
A questo proposito possiamo notare la grande attualità di questa storia – scritta con uno scopo sapienziale, didattico-edificante – perché la nuova impostazione catechistica insiste proprio sul fatto che gli educatori si facciano compagni di viaggio nel cammino formativo dei ragazzi e dei giovani; l’educatore è uno che accompagna nel cammino.
Dunque, l’angelo è figura dell’educatore che ha come compito primario far riconoscere Dio; contemporaneamente manifesta e nasconde: fa conoscere, ma non dice tutto, perché la persona che deve essere educata è necessario che faccia il proprio cammino di scoperta. L’angelo insegna soprattutto come risolvere i problemi, aiuta a superare le difficoltà insegnando il metodo.
Simbolicamente nel racconto c’è un pesce che di notte nelle acque del fiume aggredisce Tobia: è il simbolo del male. L’angelo educa il giovane insegnandogli a trarre dalle viscere del pesce qualcosa che potrà servire e sarà proprio quello lo strumento del bene; saranno quelle interiora a scacciare il demonio e a ridare la vista a Tobi, il padre cieco. L’angelo educa l’uomo a trarre il bene dal male; è questo il tesoro da recuperare: la capacità di cambiare la situazione, ricavando un beneficio dalle realtà che sono cattive. Qui sta la guarigione operata dall’angelo.
Allegato un estratto del Sussidio, per averlo interamente e in formato cartaceo contattare l’Ufficio per mail. sussidio_tobia